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Come Diventare una Data-Driven Company

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Storicamente, le imprese hanno sempre basato le proprie decisioni su un unico assunto: incrementare l’informazione per ridurre il grado di incertezza.

Ogni decisione era quindi presa in base tanto alle informazioni a disposizione quanto alle risorse disponibili per analizzarle, riducendo il livello di incertezza (e quindi il rischio) e garantire una maggior possibilità di successo. Un modello economico e logico tutt’altro che perfetto, in quanto fortemente limitato dalla necessità di prendere decisioni in tempo reale, con tempi di analisi brevi, informazioni molto scarse e un ambiente in continuo cambiamento. E’ questo il momento in cui entra in gioco l’abilità dei manager, la loro esperienza e intuizione per interpretare le diverse situazioni e scegliere la strada più adeguata.

Grazie alle tecnologie delle informazioni attuali, potenziare e rendere piĂą veloce e attendibile questo modello decisionale risulta possibile. Essere una data-driven company: un’azienda che è guidata dai dati e illuminata dall’intuito e dall’esperienza dei loro manager, facendo tesoro del potenziale che le tecnologie delle informazioni forniscono al processo decisionale.

Le aziende data-driven sono quelle che considerano la gestione dei dati come un pilastro strategico del business. Il livello di incertezza delle decisioni che sono prese non potrĂ  essere mai eliminato, ma si fortemente ridotto, garantendo alle aziende un maggior controllo sulle loro azioni e sulla loro presenza sul mercato.

Un chiaro esempio del potenziale di questo modello è il data-driven marketing, specialmente nei settori di consumo. Grazie alla disponibilità di grandi volumi di dati, anche in tempo reale, relativamente al mercato ed al comportamento dei clienti (e potenziali clienti), le aziende sono in grado di pianificare le loro strategie di marketing a lungo termine e allo stesso tempo possono adeguarsi in modo quasi immediato in funzione delle risposte del mercato.

Cruscotti e dashboard per l’analisi dei dati

I cruscotti di controllo, anche chiamati dashboard, sono strumenti chiave per la gestione aziendale. Di fronte ai vantaggi menzionati sulla possibilità di gestire l’azienda in base ai dati, e della disponibilità sempre in aumento di questi dati, si trova il problema di gestirli e interpretarli in modo adeguato. Solo una porzione di questi dati forniranno agli utenti informazioni chiave per il successo dell’azienda ma, per distinguerli, risulta necessario disporre di un sistema in grado di elaborarli. Grazie all’applicazione delle tecnologie delle informazioni, tra cui il Big Data, il Business Intelligence e il Data Analytics, di cui abbiamo parlato in articoli precedenti, è possibile ottenere il massimo da ogni tipologia di dato in possesso dall’azienda.

I cruscotti di controllo forniscono ai manager informazioni sui processi chiave dell’azienda, i KPI da cui dipende il successo di ogni dipartimento e funzione aziendale. Allo stesso modo in cui il cruscotto della nostra automobile ci fornisce i dati più importanti che ci garantiscono una guida sicura, all’interno dell’azienda, i dati veicolati su un cruscotto di controllo permettono ai manager di far affidamento su un’informazione pertinente e sicura in modo opportuno per gestire le loro operazioni.

Lo scopo dei cruscotti di controllo è molto ampio e si potenzia all’interno di un processo di digitalizzazione dei processi e Industria 4.0. Alcuni chiari esempi sono la gestione in tempo reale di macchinari industriali connessi per la manutenzione predittiva, le transazioni assicurative e finanziarie, per l’individuazione di frodi, o il già menzionato digital marketing, dove i cruscotti forniscono un’informazione accurata sul comportamento del cliente.

Voucher digitalizzazione: come ottenere gli incentivi

Come parte del Piano Nazionale Transizione 4.0, lo Stato Nazionale ha implementato una serie di contributi destinati alle aziende di diversi settori, in modo tale da potenziare la digitalizzazione e il passaggio all’Industria 4.0. Tra questi contributi, è possibile trovare i voucher digitalizzazione. Questi voucher si presentano come contributo diretto alle PMI, con importi che vanno dai 5 ai 25 mila euro. I voucher digitalizzazione sono gestiti in modo diretto dalle diverse camere di commercio e hanno come principale obiettivo quello di promuovere la consulenza ICT delle PMI per l’implementazione di alcune delle seguenti tecnologie:

  1. robotica avanzata e collaborativa;
  2. interfaccia uomo-macchina;
  3. manifattura additiva e stampa 3D;
  4. prototipazione rapida;
  5. internet delle cose e delle macchine;
  6. cloud, fog e quantum computing;
  7. cyber security e business continuity;
  8. big data e analytics;
  9. intelligenza artificiale;
  10. blockchain;
  11. soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtĂ  aumentata, realtĂ  virtuale e ricostruzioni 3D);
  12. simulazione e sistemi cyberfisici;
  13. integrazione verticale e orizzontale;
  14. soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
  15. soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attivitĂ .

Per richiederli, risulta necessario disporre di un piano di digitalizzazione aziendale e del supporto di un’azienda di consulenza ICT che accompagni il processo di implementazione di queste tecnologie.

Consulenza moltosenso: ICT e data analysis

Quando si parla di Industria 4.0 o Transizione 4.0, la domanda che devono porsi i manager aziendali non è se partecipare o meno a questo nuovo modello economico. La vera domanda è decidere quando farlo. Come accade in tutte le industrie ed e scenari economici, arrivare ultimi in un mercato può significare la perdita di un importante vantaggio competitivo e mettere a rischio la sopravvivenza dell’azienda. Affrontare un percorso di digitalizzazione è qualcosa che deve essere fatto in modo prioritario per garantire la presenza nel mercato nei prossimi anni.

Nonostante risulti imperativo scegliere questa traiettoria, è anche importante saper farsi accompagnare durante questo processo da persone affidabili che siano in grado di comprendere il fabbisogno dell’azienda e di progettare un piano di digitalizzazione e gestione dei dati.

I consulenti di moltosenso hanno accompagnato più di 100 organizzazioni nella gestione e implementazione di soluzioni ICT. Grazie all’esperienza maturata negli ultimi 10 anni, moltosenso è stata capace di sviluppare soluzioni digitali per diverse industrie e settori, tra cui la produzione di energie rinnovabili o la gestione integrata dei rifiuti.

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